MIMOSA E ARCHITETTURA

Oggi 8 Marzo, festa della donna, il mio interesse viene catturato da un interessante intervista pubblicata sul corrieretneo.it da tre ragazze: Ivana, Eleonora e Sabrina, tre professioniste che esercitano la loro professione di Architetto nel nostro territorio Siciliano e non solo.

Conosco da anni Ivana ed Eleonora; di certo posso dire che, insieme a Sabrina sono delle vere esperte, lavorano con tanta passione e dedizione, realizzando le loro opere con vero amore ed estro.

La cosa che mi ha infastidito un po’ è che, tra le righe si evince una nota di disappunto e delusione, in quanto le tre ragazze affermano che ancora oggi nel loro settore e soprattutto in cantiere, vige una realtà legata ad una concezione ancora patriarcale e sessista da parte di noi uomini.

Quello che mi sento di dire è che, sulla base delle affermazioni di Sabrina, in cantiere si ci deve andare da sole, i vostri colleghi o datori di lavoro se lavorate presso uno studio, devono spingervi a fare questo passo. Lo dico perché anch’io lo sto sperimentando nel mio show room e con discreto successo direi.

Se noi stessi non ci fidiamo delle nostre collaboratrici, non gli diamo l’opportunità di “valorizzarsi e valorizzare” come afferma Ivana.

In merito al dubbio circa il nome della professione se chiamarle Architetto o Architetta, mi ricollego alla polemica di pochi giorni fa al Festival di Sanremo.

La giovanissima Beatrice Venezi, quando si sente chiamare Direttrice dal conduttore, controbatte: “chiamatemi Direttore, Direttore d’Orchestra, questo è il sostantivo che definisce con precisione il mio mestiere”.

Anche per voi donne che esercitate questo meraviglioso mestiere, il sostantivo giusto è Architetto.

Viva le Donne, viva l’architettura!!!

 

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